C’è aria di riscossa in Rai. Dopo la partenza a razzo di Mediaset, che negli ultimi mesi ha calato un poker d’assi difficile da contrastare (Iris, Mya, Joy e Steel), sul digitale terrestre, è significativo che il vento di rinnovamento spiri dall’alto, ossia dal satellite, dove domina un certo Carlo Freccero.
Proprio una settimana fa, avevamo sottolineato come nessun altro competitor sembrasse intenzionato a contrastare la rincorsa dell’azienda di Cologno Monzese, in un settore chiave del mercato televisivo dei prossimi anni, ma per fortuna ci eravamo sbagliati. Carlo Freccero l’attuale presidente di Raisat con la responsabilità editoriale, un’esperienza pluriennale alle spalle su Rai e Mediaset e una memorabile, lunga stagione, alla direzione di Raidue tra il 1996 e il 2002 all’attivo, lancia il suo guanto di sfida.
I numeri parlano chiaro: da quando Freccero è alla guida dei canali Rai sul satellite da aprile 2007 a febbraio 2008, gli ascolti di Rai Sat Cinema sono aumentati del 48%, Extra del 20%, Premium dell’8%, ne ha beneficiato anche Rai Sat Sport (+65%) e Rai News 24 (+15%). Ed ora è il momento di mettere mano alla piattaforma sul digitale terrestre.
Le novità dei prossimi mesi sono sostanzialmente due: Raiquattro e Raicinque (nomi provvisori), nell’ottica di un riposizionamento su due multiplex, del bouquet composto da otto canali in tutto, tra cui la neonata Rai Sport Più che andrà a sostituire sia sul satellite che sul digitale Rai Sport Sat . Il nuovo canale sportivo, verrà inaugurato il prossimo 10 maggio con il Giro d’Italia, come annunciato dal direttore di Rai Sport, Massimo De Luca.
Quanto al nuovissimo Raiquattro, che dovrebbe ufficialmente nascere nel giugno prossimo, realizzato per un pubblico tra i 16 e 30 anni, Freccero mostra d’avere le idee chiare: “ Penso a una rete metropolitana, aggressiva, meno politicamente corretta, contemporanea. Ci vedo cinema, fiction, dra comedy, talk show satirici il cui formato non sono le tre ore, ma mezz’ora, un’ora. Generi conosciuti ma facce inedite, nuovi conduttori, nuovi protagonisti, cercheremo gente che solo marginalmente ha fatto televisione.”
Come riportato nell’intervista di Anna Rotili su Prima Comunicazione, il presidente di Raisat non nasconde che il problema principale è rappresentato dal capitale a disposizione: “Dipenderà dal nostro budget, ma penso anche a produzioni originali di fiction che nelle reti digitali entrano in una impaginazione completamente diversa. Un modello in senso lato potrebbe essere Boris“.
Le prime indiscrezioni indicano in quattro milioni per i primi sei mesi, la somma stanziata dall’azienda di viale Mazzini per il lancio del nuovo canale a cui poi si unirà Raicinque nel 2009, definito “semigeneralista”. In sostanza la proposta Rai per il digitale terrestre sarà composta da Raiuno, Raidue, Raitre, Raiquattro, Raicinque, Rai Sport Più, Rainews24 e il canale per ragazzi Raigulp. Finalmente qualcosa si muove a viale Mazzini! Il cui condottiero, è un personaggio di tutto rispetto.
La rai ci riprova (con i nostri soldi, anche di chi non paga il canone). Quello che mi chiedo è perchè l’Italia adori portarsi appresso le vecchie carcasse: privatizzatela e basta, tanto l’unica cosa che fa capire che la rai è un’azienda di stato è che fa schifo.